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lunedì 30 gennaio 2017

Le donne non hanno marciato - Silvana De Mari

Nella foto: le due sorelle di 15 e 16 anni uccise (con la loro madre) in Pakistan per un video in cui ballano sotto la pioggia.

Le Donne non hanno marciato
Silvana De Mari



Le donne non hanno marciato per le sorelle condannate a morte dai Talebani per aver mostrato una caviglia scoperta da una folata di vento.
Le donne non hanno marciato per la dodicenne lapidata in Iran.
Le donne non hanno marciato per le bambine cristiane e yazide stuprate a Mosul, vendute come oggetti sessuali per pochi dollari.
Le donne non hanno marciato per lo stupro di Colonia.
Tre milioni di donne sono scese in strada perché qualcuno ha osato dire la verità: c’è una notevole percentuale di donne, che è molto sensibile al denaro di un uomo. Questo fa parte non solo di un interesse immediato, se un uomo mi dà un po’ del suo denaro campo meglio, ma di precise regole etologiche. Il denaro è il corrispettivo del territorio: per i maschio umano il denaro è quello che è il territorio per il leone e l’orso maschio.
Nel bel testo Neuromarketing di Martin Lindstrom si spiega come i maschi siano molto più bravi di noi a guadagnare denaro perché il piacere che loro provano a guadagnare denaro è enorme, ed è sulle stesse aree che danno il piacere sessuale: infatti solo un maschio che ha territorio può accedere ai genitali femminili. Un termine brutale e violento, ma etologicamente corretto,è sfigato. Nel branco chi è basso di rango non ha accesso ai genitali femminili. Una donna può essere miserabile e molto sexy (Cenerentola), mentre un uomo quando resta disoccupato è ferito nella sua virilità: ricordo a questo proposito il bellissimo film Full Monty. I maschi sono più bravi di noi a guadagnare denaro, regola che ha eccezioni, ovviamente, ma che sui grandi numeri funziona, e, soprattutto, provano più piacere di noi a guadagnarne. Noi proviamo più piacere a spenderne. Quindi che una donna si appoggi a un uomo che guadagna più facilmente di lei e che le dia il suo territorio, il denaro, è nell’ordine naturale delle cose. Molte donne detestano essere mantenute ed è giusto che non lo siano, ma non si può stigmatizzare il comportamento biologicamente vincente: un uomo mi mantiene mentre metto al mondo e tiro su i figli di entrambi. O se dei bambini non ne vogliamo sapere, se un uomo accede al corpo di una donna deve gratificarla. L’uomo che dopo essere venuto a letto con te, ti porta in pizzeria e ti propone di pagare alla romana, non è un campione della liberazione femminile, ma un violatore di regola etologiche, scaricalo.

Quindi tre milioni di donne che non hanno mosso ciglio davanti ai crimini compiuti nell’islam contro le donne, anzi hanno anche guardato con disprezzo e compatimento Oriana Fallaci, Ida Magli e le poche altre paladine della dignità umana, marciano contro Trump per avere detto una banalità mentre pensava di non essere immortalato. Ripenso a tutto quello che ho ascoltato negli spogliatoi femminili di palestre e piscine, peccato che nessuno abbia mai registrato quello che molte donne dicono in questi luoghi: non sono tutte campionesse di correttezza. Tra l’altro se le donne sono indignate all’idea che il denaro le compri, chi diavolo ha acquistato 50 milioni di copie di 50 sfumature di sadomaso?

E torniamo ai tre milioni di marciatrici. In realtà Trump oltre a pronunciare la banalità che un uomo ricco ha più probabilità di convincere una donna che un uomo povero, ha fatto ben di peggio. Ha tolto i finanziamenti a Planned Parenthood: una donna che voglia abortire al nono mese di gravidanza, con il forcipe che schiaccia la testa del feto mentre è ancora nella vagina, e gli occhietti che schizzano fuori dalle orbite, dovrà farlo a spese proprie e sarà consentito ai singoli stati di vietare l’aborto oltre il quinto mese. Questa è la colpa. L’obamacare garantiva una pasticciata assistenza a meno del 10% della popolazione USA, con enormi guadagni di denaro pubblico delle case farmaceutiche e imponeva a tutte le cliniche, incluse quelle cattoliche , di somministrare la pillola abortiva. Ora è stato ristabilito il diritto all’obiezione di coscienza dei medici.

Thank you president Trump.

10 commenti:

Luisa ha detto...

Vedere delle "femministe" stile "putes ou soumises"( puttane o sottomesse), gridare all`islamofobia perchè un sindaco vieta sulle spiaggie il burkini,
tacere sullo statuto della donna nell`islam, donne sottomesse, inferiori all`uomo, vedere quelle femministe urlanti, spesso istericamente ridicole, difendere il velo musulmano nei negozi , nelle università, come se fosse un diritto della donna (!!), osservare il loro silenzio sulle concessioni che i musulmani stanno ottenendo per permettere alle loro donne di vivere come la sharia lo impone, negli ospedali, nelle sale parto, nelle piscine, nelle scuole, negli spazi pubblici,
vederle aggredire un giornalista accusandolo di islamofobia perchè ha avuto il torto di mostrare la REALTÀ di Sevran (ma avrebbe potuto con gli stessi risultati andare in altri comuni e quartieri di citta francesi, belghe, tedesche o inglesi...) dove le donne a parte essere coperte dalla testa ai piedi hanno la proibizione di entrare nei caffè/bistrot, e vivono sotto la sorveglianza dei guardiani della sharia,
vedere cotanta incoerenza, il loro assordante silenzio, dovrebbe togliere ogni credito e credibilità alla loro urla sdegnate o rivendicatrici.
Ma si sentono oramai inattacabili, anche quando pretendono di avere il diritto di disporre a volontà di quella vita che portano in grembo, di abortire = sopprimere una vita fino al nono mese di gravidanza, sfilano urlanti con i loro famosi slogan tipo " il mio corpo mi appartiene" disprezzando la semplice ma insopportabile verità che quella vita che portano non è di loro proprietà, il mio corpo mi appartiene ma il corpo del bimbo che porto NON mi appartiene, è un pensiero che fa loro orrore,
diritti e solo diritti, normale che se un uomo che ha il potere di farlo limita quei sedicenti diritti, l`"orgoglio femminista" ( come l`orgoglio gay) si mobilizzi e scenda in piazza tutto di rosa vestito!

lister ha detto...

"[...]se un uomo mi dà un po’ del suo denaro campo meglio[...]".

Infatti quell'orda di femmine (non "donne") urlanti erano lì, avendo percepito "un po' di denaro" da un notissimo uomo/pescecane della finanza mondiale. Lo stesso che aveva finanziato la campagna elettorale della Killary e che, scornato, ha voluto "riconsolasse coll'ajetto".

"Me le ha date, ma gliene ho dette tante"... :D

Anonimo ha detto...

OT: Dal Giornale: Non chiamatele "madri in attesa". Arriva dall'Associazione medica britannica il curioso invito, con il quale chiedono di non utilizzare il termine per riferirsi alle donne che presto avranno un bambino, perché potrebbe offendere le persone transessuali.
Meglio "persone incinte", sostiene l'associazione, perché termine più neutro. Un suggerimento contenuto in un documento a uso interno dello staff, che prende in considerazione una serie di terminologie da evitare, nel timore che possano recare offesa a qualcuno.
Una carta del "politically correct", secondo cui gli anziani preferirebbero essere chiamati "persone più anziane", le rampe studiate per i disabili dovrebbero essere indicate come "rampe accessibili" e per uomini e donne si dovrebbero utilizzare i termini "biologicamente maschio" e "biologicamente femmina".
Una guida - spiega l'associazione, in una nota citata dal Telegraph -, non un suggerimento ai 156mila medici su come trattare i propri pazienti. Ma un documento che comunque fa riflettere.

Alfonso ha detto...

Quando si parla di donne, è doveroso specificare di quale fra le varie e molteplici categorie di donne si vuole disquisire.
Se ci si riferisce alle "femministe" stile "putes ou soumises"( puttane o sottomesse)" non trovo fuori luogo un esemplare riferimento letterario satirico.
Premessa: quando si parla di carnali piaceri viziosi, e in special modo di quelli sessuali, c'è sempre il sospetto che il polemico "moralista" che con animo rabbioso, furore rancoroso e immenso disprezzo, si erge a fustigatore di scandalosi costumi, sotto sotto, provi invidia per "chi può permettersi scelleratezze, vizi e infamie". In effetti, viene spontaneo chiedersi se chi condanna la morale corrente, caratterizzata da un "piccante cocktail di adulterii, deboscie,lesbismi, manie, corruzioni piccole e grandi", appannaggio quasi esclusivo dei ricchi e potenti, alla fin fine non sia egli stesso posseduto dall'irresistibile desiderio di buttarsi, se solo potesse, a capofitto nell'orgia sessuale, che la sua coscienza invece lo spinge a condannare severamente. La realtà dei soli fatti conosciuti, essendo innumerevole la casistica delle infamie degli appartenenti ad entrambi i sessi naturali, e a quelli innaturali, di per sè ci dice quanta sia irresistibile e fatale la frenesia erotica, che nella sua ebbrezza dionisiaca sta coinvolgendo anche i sacri recinti.
Ecco, dunque, come prototipo delle varie femministe anti-Trump, capeggiate dalla famosa cantante, ho individuato il ritratto di Messalina che ci tramanda Giovenale: "La moglie, non appena lo vedeva addormentato, spingendo la sua audacia di augusta meretrice sino a preferire una stuoia al talamo del Palatino, incappucciata di nero, l'abbandonava scortata da una sola ancella. Nascondendo la chioma scura sotto una parrucca bionda, varcava la soglia di un lupanare tenuto caldo da un tendone malandato, dove in una cella a lei riservata, col falso nome di Licisca, si prostituiva ignuda, i capezzoli dorati, offrendo il ventre che, generoso Britannico, un tempo t'aveva portato. Lasciva accoglieva i clienti, chiedeva il prezzo stabilito [e giacendo supina assaporava l'assalto d'ognuno]. Quando poi il ruffiano mandava via le sue ragazze, usciva a malincuore, con la sola concessione di poter chiudere per ultima la cella, il sesso ancora in fiamme e vibrante di voglie. Sfiancata dagli uomini, ma non sazia ancora, se ne tornava a casa: il viso ammaccato di lividi, impregnata del fumo di lucerna, portava il lezzo del bordello sin nel letto imperiale. " Se questa satira vi è sembrata scandalosa, sappiate, cari amici, che Giovenale a partire dal quarto secolo piacque tantissimo ai cristiani, i quali "trovavano in lui, bella e pronta, una polemica contro vizi e delitti che essi consideravano strettamente inerenti al paganesimo".

Anonimo ha detto...

Da sempre i cristiani mettono in conto il martirio. Non c'è quasi epoca storica in cui la fedeltà a Dio non sia costata l'odio degli uomini. Tuttavia, non ci si poteva aspettare che i nuovi persecutori li avremmo trovati tra coloro che si dicono di Cristo. Mentre si combatte forse la più decisiva delle battaglie, quella per difendere, o ristabilire, la verità sulla famiglia e l'identità dell'uomo, una verità che fa il bene profondo di tutti, persone con tendenze omosessuali comprese, la chiesa locale ambrosiana dispone che non si festeggino gli anniversari di matrimonio durante la festa della santa famiglia e quella torinese si precipita sulle prime pagine dei giornali trasformando i funerali di uno dei primi "civiluniti" della nostra città in una specie di manifestazione dell'orgoglio gay. Per paradosso, lo fa citando san Paolo, che pure sarebbe inequivocabile.
I gesti, specialmente quelli che avvengono nella cornice della liturgia, hanno una forza più dirompente di mille parole: catechizzano o de-catechizzano in modo profondo.
Siamo al punto in cui gli stessi omosessuali sono usati come grimaldello per arrivare alla pedofilia e alla post-umanità, all'ibrido uomo-macchina e uomo-animale. Le famiglie sputano sangue per difendere con le unghie e coi denti i propri figli (e quelli di tutti) e alcuni dei nostri pastori che fanno? Ci abbandonano.
(Daniela Bovolenta)

irina ha detto...

@ Alfonso
finché non comprendiamo a quali aberrazioni può portare la sessualità, sia nel maschio che nella femmina, non ne usciamo, né usciremo mai.Per quel poco che ho riflettuto su queste caratteristiche del corpo umano e per la lettura di quelle due paginette del Genesi c'è tanto da parlarne ancora. Come ho già scritto, dopo aver mangiato la mela, la prima cosa che i progenitori capiscono è che sono nudi. Null'altro vedono e di niente altro si accorgono, tant'è che si coprono con le foglie di fico. Da me ho pensato, forse la malizia è entrata in loro.Forse il conoscere comporta una malizia? Non so. Continuiamo,poi c'è l'incontro con Dio e le Sue domande, il rimbalzarsi delle responsabilità, il castigo e la promessa della redenzione del riscatto ma, interessante quello che Dio dice alla donna, moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai i figli.Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà. Credo che se non riflettiamo con animo sgombro su queste prime pagine, molto ci sfugge. Verso tuo marito sarà il tuo istinto. L'istinto c'è, forte o leggero, ma è parte della natura. Sintetizzando, l'stinto, la moltiplicazione delle gravidanze, il dominio, sono un dato di fatto del castigo.Questo va capito e compatito. Poi l'ordine messo da Dio stesso,quando dice che saranno una sola carne, fino ad arrivare al sacramento che benedice l'unione di maschio e femmina che, come discepoli di Cristo si ameranno e custodiranno ed educheranno la prole. Ritengo sia importante nella educazione propria o dei propri figli partire da queste pagine dove è il seme di tanto che, senza un'educazione adeguata, può sfuggire di mano.Ed oggi noi tocchiamo con mano la mancata educazione religiosa dell'essere umano. Del sesso si è detto tutto e non si è detto l'essenziale. E ancora siamo ben lontani dall'affrontare questo tema con equanimità e ponderazione.Non ho la risposta, ma vorrei che se ne parlasse con quella gravità che questo dramma cosmico insoluto racchiude.

Luisa ha detto...

Anche da voi succede questo, nella parrocchie sedicenti cattoliche di casa mia è ordinaria amministrazione:


"Avvenire e i gay: un percorso senza meta"
di Tommaso Scandroglio

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-avvenire-e-i-gayun-percorsosenza-meta-18787.htm

Anonimo ha detto...

Grazie, Presidente Trump!

Rr ha detto...

A proposto di women's rights, welcome refugees, ecc., sui giornali inglesi e non spopola la succulenta storia del presunto rifugaito Siriano, che in realtà e' un benestante Tunisino che, non volendo lavorare nel suk di famiglia, dopo aver sposato una ricca ed attempata signora Inglese, non ottenendo il visto per l'UK in tempi brevi, se ne fugge via barconi in Germania, dove, oltre a ricevere il sussidio come "rifugiato", trova lavoro alla Coca Cola nella limitrofa Polonia. Trova quindi lavoro come interprete nella "giungla " di Calais, sempre come "Siriano", dove irretisce un'altra attempata e ricca Inglese, sperando finalmente di arrivare in UK , la patria dei gigolo' di ogni genere e specie.
Ma, ahimè', la tresca è scopetta, la prima moglie pure...insomma uno scandalo mica da ridere.
È pure un ladruncolo l' " Arabian lover", ma le accuse di furto di smartphone ed altri effetti personali della sedotta signora inglese in quel di Calais sono state ritirate.
Capito, ora, perché tante debosciate alla Veronica Ciccone sono ansiose di accogliere gli immigrati ?

mic ha detto...

Rr,
quello che hai segnalato è emblematico di un sistema che fa acqua da tutte le parti. Ma è e resta un caso limite.