Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 18 ottobre 2012

Una "nuova famiglia" cattolica? E che significa?

Non credo che i fedeli legati alla Tradizione possano identificarsi nel cosiddetto "popolo Summorum", soprattutto dopo aver letto queste affermazioni di Paix Liturgique pubblicate da TradiNews del 17 ottobre, da cui estraggo il punctum dolens, inserendo in rosso alcune piccole chiose.
[...] Non sappiamo quanti fedeli risponderanno con la loro presenza all'appello degli organizzatori del pellegrinaggio. Essi forse avrebbero potuto aver accesso ad un più grande numero di cattolici abituati a mobilitarsi se fossero passati dai circuiti, ben rodati, degli istituti e comunità Ecclesia Dei. [Che siano ben rodati è tutto da dimostrare, dato che si caratterizzano per una 'pastorale' inesistente o per lo meno molto sotto traccia] In ogni caso, il loro posizionamento Una cum Papa nostro - la messa nelle parrocchie, al contatto con la forma ordinaria, [Dove la si vede? Per ora è solo un pio desiderio] per una vera riconciliazione dei fedeli e l'arricchimento reciproco delle due forme del rito romano [arricchimento reciproco? Da brividi il pensiero di una possibile contaminazione dell'Antico Rito] - meritava di essere affermato chiaramente e è probabilmente ciò che ha fatto decidere il cardinal Cañizares ad accettare il loro invito [?!].
Sì, una nuova famiglia cattolica è nata il 7 luglio 2007 ed essa invierà in suoi rappresentanti a Roma il prossimo 3 novembre. [...]
C'era forse bisogno di una nuova "famiglia cattolica" (ma che cos'è?) dopo la pletora di movimenti di vario genere che, più che arricchire - come nel passato è sempre avvenuto attraverso i ben diversamente armonizzati diversi carìsmi degli Ordini Religiosi - oggi invece frammentano e lacerano sempre più la Chiesa con le loro realtà ognuna autoreferenziale a modo suo e che mancano quindi dell'universalità cattolica?

A me pare più un nuovo ibrido dal volto incerto e ambiguo come i suoi aspetti organizzativi che restano tuttora nell'ombra. Chi sono costoro e cosa vogliono davvero? Non basta suonare il nuovo 'flauto magico' di Una cum Papa nostro, che può rivelarsi uno slogan come tanti altri se alla fine significa semplicemente che raduna il popolo dei "silenziati"...

29 commenti:

Dante Pastorelli ha detto...

Quando una vuota retorica impedisce di ragionar seriamente...

Dante Pastorelli ha detto...

scrive Mic "dato che si caratterizzano per una 'pastorale' inesistente o per lo meno molto sotto traccia".
Non tutti. Se per es. a Gricigliano
quest'anno ci sono state 20 nuove entrate (l'anno scorso 14) significa che la pastorale c'è e funziona.
Al pellegrinaggio Chartres-Paris sono migliaia i partecipanti dei fedeli Ecclesia Dei. Sotto traccia si può dissodare il terreno e seminare il buon grano.

Anonimo ha detto...

Dante, io ho l'esperienza della FSSP, che più ingessati e silenziati non si può...

Anonimo ha detto...

Mic, ha centrato il punctum dolens!

Dante Pastorelli ha detto...

Non ho mai avuto rapporti con la S. Pietro.
Quanti aspiranti preti enntrano ogni anno nei suoi seminari? Io non lo so.
Un amico americano m'ha detto che i preti di cotesta fraternità fanno un buon apostolato. Altro non so

Anonimo ha detto...

condivito l'opinione di Mic sulla pastorale degli istituti Ecclesia Dei, ma un po condivido pure il parere del dottor Pastorelli. E' vero che il dissodare un terreno e seminare....non dà frutti immediati e pertanto sembra un lavoro inutile e inesistente. L'impressione però che ne ho è che gli istituti Ecclesia Dei (a cui è innegabile abbiano messo il silenziatore) lavorano ed attirano vocazioni solo per liturgia e abbigliamento. Per carità, nessuno vuol negare il gran valore della liturgia, ma i problemi, quelli veri, tali istituti li ignorano....oppure ne parlano in segreto.....

bedwere ha detto...

Io frequento una parrocchia FSSP e condivido il giudizio dell'amico di Dante. Sono al 100% ortodossi, cosa che non meraviglia. Almeno a San Diego, sono meno solenni dell'ICRSS. Hanno evidentemente altri gusti. Non ricordo di avere mai sentito nominare durante una predica quel famoso evento che accadde tra il 1962 ed il 1965. Forse pensano solo a formare una massa critica di sacerdoti e fedeli che semplicemente si comportano come se non fosse mai accaduto. Un giorno poi, quando il resto della Chiesa sara` morto, diventeranno la maggioranza. Questa e` una mia interpretazione personale, ovviamente.

Anonimo ha detto...

Il fatto che l'apostolato fecondo degli istituti ED si svolga senza clamore non è un male. Il clamore, nella nostra società, è dato da ciò che "fa notizia" e ciò che fa notizia quasi sempre, per non dire sempre, è ciò che divide, perché - bene che vada - viene strumentalizzato.

Per ogni conversione si fa festa in Paradiso. E questo vale per gli istituti ED, per i gruppi SP, e per tutti i cattolici senza etichette.

Credo... Et unam sanctam cathólicam
et apostólicam Ecclésiam.

Dante Pastorelli ha detto...

La solennità presso l'ICRSS si manifesta nelle... solennità.

Anonimo ha detto...

Il fatto che l'apostolato fecondo degli istituti ED si svolga senza clamore non è un male. Il clamore, nella nostra società, è dato da ciò che "fa notizia" e ciò che fa notizia quasi sempre, per non dire sempre, è ciò che divide, perché - bene che vada - viene strumentalizzato

Io posso parlare solo per la mia esperienza; ma l'Apostolato delle comunità Ecclesia Dei sembra limitato alla celebrazione delle Sante Messe. Ebbene, magari ce ne fossero anche di più!

Il problema è che del rito romano antico non se ne parla, non viene fatto conoscere, non si creano momenti pastorali per diffonderne la catechesi, che ovviamente farebbe aumentare le persone a cui ne arriva la conoscenza e con essa, in molti casi, anche la scelta -dono della Provvidenza- di seguirlo.

E' questo il punto: non basta celebrare la messa, bisogna anche curare e spesso promuovere la 'pastorale' relativa, indispensabile anche per chi abbia cominciato a seguirla, perché c'è molto pane da spezzare, buon cibo solido che ne porta con sé le ricchezze mirabili!

Per ogni conversione per cui si fa festa in Paradiso, c'è un Apostolato e una testimonianza che la rendono possibile.

Dante Pastorelli ha detto...

Ognuno di noi ha esperienze diverse.
Nelle chiese ed annessi dove opera l'ICRSS, in particolare nelle parrocchie con un sacerdote stabile, si promuove la pastorale, altrimenti non verrebbero fuori tante vocazioni.
In Francia l'Istituto ha aperto anche scuole e studentati o centri di incontro con universitari.
Naturalmente tutto ciò è realtà viva lì dove i sacerdoti hanno possibilità di usufruire di locali.
In Italia un buon servizio si sta svolgendo a Livorno.

hpoirot ha detto...

E che significa? Non molto, direi.

Se da un lato sono contento che la Messa di sempte torni a Roma, dall'altro non posso fare a meno di pensare che circa la metà di quella famiglia é in opposizione frontale con Mgr Lefebvre, pur essendo grazie a lui che il 3 Novembre potranno celebrare un VO nella città eterna ... UNA CUM PAPA NOSTRO.

Cio' che gli rimproverano é soprattutto di non accettare un Concilio "buono in sé ma male interpretato dai cattivoni progressiti"

Anche qui dimenticano che é ancora grazie a Mons.Lefebvre che possono dire (pur errando) che il CV2 é buono. Per esempio la lotta di Lefebvre e pochi altri in aula concilare ha rimandato al mittente ben 4 volte il testo sulla libertà religiosa (con emendamenti apportati - spesso in calce - ad ogni volta). Sono queste aggiunte che, semmai fosse possibile, potrebbero salvare il Concilio...

Che Concilio si troverebbe a difendere oggi, questa famiglia ingrata se non ci fosse stata la resistenza di Lefebvre? Quanta tradizione avrebbero oggi senza di lui?

Mi sembra già che come al solito il solo vero escluso sia Monsignore... tra gli applausi scroscianti a un perfetto sconosciuto come Canizares, eletto in gran fretta a "miglior persona per celebrare dopo il papa" (sentito oggi su Radio Courtoisie)

E' quello che dicono anche i neocat di Canizares...

hpoirot ha detto...

Intervista con Canizares sulla setta eretica neocatecumenale...

http://fr.gloria.tv/?media=248071

«Penso che il rapporto tra catechesi e liturgia nel cammino neocatecumenale sia esemplare»

Lo afferma il cardinale Canizares, nell'intervista del link.

viandante ha detto...

Le realtà sono molto diverse é vero.
Resta comunque il dato di fatto che indipendentemente dall'istituto, la catechesi deve affiancare la celebrazione della Santa Messa.
Un tempo era un dovere proprio dei sacerdoti quello di impartire la dottrina.
Ancora oggi in alcune terre di missione il catecumenato dura anni e solo dopo si dà il battesimo.
La Messa é importante ma va adeguatamente preparata.
E come si dice spesso, tutti i Padri conciliari la celebravano secondo la forma tridentina allora vigente, eppure...
Figuriamoci noi, che non abbiamo la loro preparazione!

Anonimo ha detto...

In Italia un buon servizio si sta svolgendo a Livorno.

Questo risulta anche a me, attraverso un mio caro amico di Livorno che non ha che dar dir bene dei suoi sacerdoti e della relativa realtà pastorale.

Anonimo ha detto...

«Penso che il rapporto tra catechesi e liturgia nel cammino neocatecumenale sia esemplare»

Lo afferma il cardinale Canizares, nell'intervista del link.


E' esattamente quel che ci aveva lasciati sgomenti nel sentirlo definire dagli organizzatori del pellegrinaggio, il "custode dello spirito del rito romano".
Di certo lo è nella funzione, ma non altrettanto nella pratica!
Poi la Messa è la Messa, e chi potrà andare avrà un grazia in più.

Anonimo ha detto...

La Messa é importante ma va adeguatamente preparata.

Ne va conosciuta bene la dinamica e i significati. Il resto, quel che appartiene al mistero del rapporto tra il Signore e l'anima credente, si arricchisce ad ogni celebrazione.

Dante Pastorelli ha detto...

Nella mia esperienza più "vicina" e che quibndi meglio conosco (io evito di parlar generalizzando)quel che chiede MIC si fa, senza sbracciarsi, senza polemiche, ma in modo fecondo. Bonum diffusivum sui. Vocazioni e parrocchie, con faniglie sono state riconquistate alla nostra Messa e alla nostra posizione dottrinale. Non mi par poco.
Se questi Istituti - l'ICRSS - non è nato da scissioni della Fraternità S. Pio X, ma autonomamente nel 1991 fondato da allievi di Siri e collaboratori di Oddi ed altri cardinali - hanno scelto una via diversa, agire dall'interno, ottenendo risultati,
non mi sembra saggio né onesto attaccarli continuamente perché non si prostrano davanti alla Fraternità.
So per certo che alla morte di Lefebvre a Gricigliano si celebrò una solenne Messa esequiale.
Nessuno è così stupido da non capire che molto merito hann' avuto Lefebvre e la S. Pio X per la diffusione della nostra Messa. Ma non è detto che si debba necessariamente, per esser buoni discepoli di Cristo, tutto accettare dell'opera del caro Monsignore.
Inoltre ricordiamoci che la nostra battaglia era iniziata già prima delle prese di posizioni di Lefebvre con varie associazioni, poi confluite in Una Voce.
Unicuique suum.
Sarebbe l'ora di lasciar da parte sterili ed antipatiche recriminazioni.

Anonimo ha detto...

Nessuno è così stupido da non capire che molto merito hann' avuto Lefebvre e la S. Pio X per la diffusione della nostra Messa. Ma non è detto che si debba necessariamente, per esser buoni discepoli di Cristo, tutto accettare dell'opera del caro Monsignore.

Dante, su questo non ci piove!
Il fatto che tu -e non solo tu- parli di Gricigliano nei termini positivi che evidentemente merita, ci consola e ne condividiamo la gioia, ma purtroppo non esclude i deficit delle comunità Ecclesia Dei, lasciando fuori la Fraternità che sta facendo un suo difficile percorso a sé...

Per avere un'idea più completa, immagina un qualunque gruppo formato da persone di buona volontà e da un sacerdote Tradizionale con un altare in prestito un'ora la settimana.
La loro 'pastorale' non esiste! E, se frequenti la FSSP, non c'è che la messa e il catechismo per i ragazzi che si accostano ai sacramenti in quel contesto. Gli altri se la devono promuovere da soli con mille intoppi e difficoltà, secondo la buona volontà disponibilità e preparazione di alcuni!

Del resto ce lo siamo detti che paradossalmente manca un Vescovo Summorum che non sia solo lì burocraticamente (come potrebbe essere un Di Noia, peraltro orientato -a quel che sembra e con molte lacune e pregiudizi- alla FSSPX), ma che promuova segua e incoraggi un'autentica pastorale tradizionale.

Perplesso ha detto...

Come sarebbe a dire "manca un vescovo Summorum"? Tutti i vescovi non dovrebbero essere anche Summorum, secondo la volontà del Papa?

Anonimo ha detto...

@ Perplesso

De iure è come dici tu, de facto siamo lontani anni luce...

Dante Pastorelli ha detto...

Mic, su certi limiti d'azione son perfettamente d'accordo, lo sai non da oggi, e, com'ho detto, non posso far esempi in un senso o nell'altro per la S. Pietro, salvo quel che m'è stato riferito dall'amico americano: giudizio positivo. In Italia la situazione è molto diversa anche per la mancanza di sacerdoti disponibili.
L'importante è non generalizzare in senso negativo o troppo limitativo.
Nei centri di Messa italiani che conosco, quale attività mai così
importante svolge la S.Pio X?
Forse ad Albano, a Rimini, o a Montalenghe. Ma altrove? E perché? Non ha sacerdoti né chiese disponibili. Per cui bisogna agire con i mezzi che si hanno a disposizione.

Anonimo ha detto...

che promuova segua e incoraggi un'autentica pastorale tradizionale.
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Ma non lo avete ancora capito che la pastorale tradizione non DEVE proprio esistere?

Dante Pastorelli ha detto...

Non capisco l'affermazione dell'ultimo commento.
Perché non dev'esistere una pastorale tradizionale? 1)Perché non esistono fedeli legati alla Tradizione? 2)Perché i vertici della Chiesa non vogliono che esista? 3)Perché l'aggettivo o il sostantivo "pastorale" è di per sé sinonimo di cattolico?

viandante ha detto...

Sbaglio o negli ultimi tempi si accostano al sito diversi provocatori?

Uno impreca sul fatto che la pastorale tradizionale non deve esistere, un'altro non riconosce che vi siano verità che il postconcilio ha messo in ombra (almeno dicesse che sono state espresse in altro modo) e si può continuare.
Non che non si possa dialogare con chi la pensa differentemente, ma quando le sentenze sono già categoriche in partenza...

Spero sia solo una mia opinione.

Certo che almeno un nick name non sarebbe male, invece di dover sempre cercare l'ora in cui gli anonimi scrivono.

Anonimo ha detto...

Non è solo una tua opinione, Viandante, ed i messaggi provocatori sono molti di più.
Quelli che non pubblico sono quelli che insultano (!?) oppure lanciano frasi apodittiche senza argomentare, oppure ancora prendono questo blog come sfogatoio di sedevacantisti et similia in trincea.

Quanto agli Anonimi, penso anch'io che un piccolo sforzo di darsi un nick oltretutto li renderebbe riconoscibili l'uno dall'altro. In ogni caso, se hanno contenuti in base ai quali quali val la pena prender spunti e approfondire, li lascio passare e interagisco.

L'ultimo, l'ho lasciato passare perché insieme a molti altri dà il polso della situazione: ci sono molti progressisti e molti neo-cattolici, tali solo per effetto 'bollini' di estrema ambiguità, ai quali la tradizione fa venire l'orticaria.

Marco Marchesini ha detto...

Parlando a titolo personale devo moltissimo all'ICRSP e a tutte le realtà tradizionali nella zona di Toscana in comunione con Roma. E' proprio grazie a loro che mi sono avvicinato alla Santa Messa VO. Le omelie poi sono tutte ortodosse ed impostate ad una concezione della vita teo-centrica, soprannaturale, verticale.
In che senso non c'è pastorale? Qui in Toscana la FSSPX ha una pastorale diversa dagli altri istituti? Non mi sembra.

La FSSPX rimprovera queste realtà di non mettere ben in evidenza gli errori che sono presenti nei testi del Concilio ed il biritualismo di alcuni. Sono questi i due punti fondamentali. Il tutto può sintetizzarsi nel senso che la FSSPX rimprovera ad altre realtà tradizionali di non riconoscere la vera causa della crisi della Chiesa e di essere troppo accomodanti con le autorità.

hpoirot ha detto...

comunque questo pellegrinaggio é anche un po' quello di un gregge portato al macello ... sull'altare del protestantesimo. Si, perché senza mettere ben in evidenza gli errori del Concilio ci si condanna a capitolare nella fede.

Il TG odierno di gloriaTV
http://it.gloria.tv/?media=348447

riporta l'elogio che il prof. protestante Thomas Albert Howard fa del Concilio unendolo in una celebrazione comune al 500mo della riforma.

Upon closer reflection, however, the two anniversaries are connected, for one of the most significant historical realities that the Reformation quincentennial will have to reckon with is the stunning event that was Vatican II

Dopo attenta riflessione, i due anniversari sono connessi, in quanto una delle più significative realtà storiche su cui il 500mo della riforma dovrà riflettere é quell'evento stupefacente che fu il Concilio Vaticano II"

http://www.patheos.com/blogs/anxiousbench/2012/10/two-anniversaries-vatican-ii-and-the-95-theses/


Purtroppo gli eventi recenti provano che le alte gerarchie vaticane sono oggi MOLTO più vicine a questo intellettuale protestante che a S.E. mons Lefebvre!

Mi vien da dire :
L'annessione del protestantesimo val bene una messa...

Dante Pastorelli ha detto...

Non mi sembra che il gregge sia portato al macello. Esagerazioni simili impediscono che si ottengano risultati nel dialogo S.Sede e fedeli della Tradizione.